Alimentazione e salute orale

Alimentazione e salute orale

Qual è il legame tra cibo e denti?

Facciamo chiarezza sul binomio alimentazione e salute orale. E’ ormai noto che diete ipercaloriche o ricche di zuccheri e alcol siano alla base di molte condizioni patologiche croniche compreso quelle primarie del cavo orale. Queste, sotto forma di carie, gengiviti, parodontiti e neoplasie possono, a loro volta, ripercuotersi a livello sistemico.

Viceversa, patologie con sede primaria in altri distretti corporei come il sovrappeso, l’obesità, le malattie cardiovascolari, il diabete, il cancro e le malattie polmonari croniche possono interessare indirettamente la salute orale, sede iniziale dei processi di digestione (Park JB, Nam GE, Han K, et al. Obesity in relation to oral health behaviors: an analysis of the Korea National Health and Nutrition Examination Survey 2008-2010. Exp Ther Med.2016;12(5):3093-3100). A tal proposito un contenuto elevato di grasso corporeo è stato associato a un maggiore sanguinamento gengivale nei pazienti anziani. Al contrario, i grassi polinsaturi (come omega-3) hanno dato prova di un effetto benefico sulla salute parodontale (Schifferle RE. Periodontal disease and nutrition: separating the evidence from current fads. Periodontol 2000. 2009;50:78–89).

Comincia quindi ad essere evidente il legame tra alimentazione e salute orale.

Inoltre,ricerche scientifiche hanno dimostrato come i comportamenti di salute orale siano associati al comportamento generale di salute: in particolare, la frequenza di spazzolamento dei denti rappresenta un indicatore del comportamento dello stato di salute generale. Infatti una  bassa frequenza di spazzolamento dei denti è associata a fattori di rischio cardiovascolare e alla sindrome metabolica (Dietrich T, Sharma P, Walter, C. The epidemiological evidence behind the association between periodontitis and incident atherosclerotic cardiovascular disease. J. Clin. Periodontol. 2013;40:70–84). Ne segue quindi che una corretta alimentazione è alla base del nostro benessere fisico complessivo.

In che modo i cibi sostengono l’insorgenza di carie? Quello che accade all’interno della nostra bocca…

Cerchiamo di andare più in profondità per capire meglio l’effettivo legamre tra alimentazione e salute orale. La cavità orale rappresenta la sede fisiologica di una molteplicità di batteri che qui si sviluppano e proliferano. Questi batteri hanno la capacità di interagire con gli zuccheri presenti negli alimenti che vengono trasformati in acido lattico che, a sua volta, intacca lo smalto dentale provocando la carie (Varela-López A, Giampieri F, Bullón P, Battino M, Quiles JL. A systematic review on the implication of minerals in the onset, severity and treatment of periodontal disease. Molecules. 2016;21(9)).

Questa patologia è quindi dovuta ad un disequilibrio del biofilm batterico orale, ossia ad una prevalenza delle specie batteriche cariogene a discapito di quelle saprofite che vivono in simbiosi con il microbiota. Questi batteri cariogeni necessitano pertanto di metabolizzare i carboidrati per vivere e riprodursi producendo, come anticipato, acidi deboli come l’acido lattico. Quest’ultimo causa una diminuzione del pH del biofilm sotto la soglia di 5,5 provocando demineralizzazione dei tessuti duri dentali ossia la cessione di minerali all’ambiente. Pertanto gli alimenti più cariogeni sono rappresentati dagli zuccheri semplici, come il glucosio, il maltosio, il fruttosio, il lattosio e il saccarosio, ingrediente che ritroviamo nelle bibite, nei dolciumi, nelle pastine per bambini, e persino nei cereali per la prima colazione. Questi zuccheri vengono metabolizzati dalla flora batterica orale in meno di trenta minuti, tempo entro il quale è indispensabile provvedere allo spazzolamento dei denti al fine di salvaguardarli dal rischio di carie.

Nell’arco di questo periodo inoltre i sistemi tampone presenti nella saliva tamponano gli acidi prodotti dalla digestione e riportano il pH della superficie dentale oltre la soglia di rischio. Con questo processo, i minerali persi durante la fase di demineralizzazione vengono reintegrati attraverso un processo inverso di remineralizzazione. Nello specifico la saliva, costantemente prodotta dalle ghiandole salivari maggiori e minori, contiene sostanze che le conferiscono capacità antibatteriche oltre alla capacità tampone, costituita principalmente dal sistema bicarbonato e fosfato. Questi ioni legano gli ioni idrogeno, tamponando quindi il pH acido e riportandolo sopra la soglia di rischio per la demineralizzazione.

Tuttavia, se nel cavo orale sono introdotti alimenti ricchi di carboidrati con una frequenza elevata, la diminuzione del pH sotto la soglia di rischio sarà più frequente e la durata del tempo in cui il valore è basso diventa elevata e, viceversa, quella in cui il pH è sopra la soglia sarà inferiore dando quindi origine alla lesione cavitaria. Si ritiene infatti che una assunzione superiore alle quattro volte al giorno di zuccheri addizionati ad alimenti (come dolciumi, bibite, biscotti, torte, succhi di frutta, miele, ecc) porti a un aumento del rischio di carie dentale. Pertanto il controllo della frequenza di assunzione di questi alimenti, soprattutto nei bambini, rappresenta un fattore chiave per la prevenzione della carie stessa. In realtà anche gli alimenti contenenti carboidrati complessi (amido) possono essere ugualmente pericolosi, se presentano zuccheri aggiunti, dal momento che non è semplicemente la quantità di zucchero contenuta nell’alimento a favorire l’insorgenza dell’infezione cariogena, ma anche e soprattutto la sua permanenza nella cavità orale. Ad esempio alimenti zuccherini particolarmente appiccicosi come caramelle, pasticcini, merendine e cioccolatini consumati soprattutto come spezza – fame, rappresentano un fattore di rischio dal momento che permangono più a lungo all’interno della bocca esponendo quindi i denti all’attacco degli acidi soprattutto in assenza di una adeguata igiene orale. Sembra essere più chiaro adesso il legame tra alimentazione e salute orale.

Piccola parentesi, le gomme da masticare sebbene non possono e non devono sostituire la pulizia dei denti con spazzolino e filo interdentale, possono comunque avere una certa utilità poiché stimolano la salivazione se, e solo se, masticate per breve tempo e quando non è possibile eseguire una pulizia completa. Quindi durante i pasti intermedi è consigliabile consumare verdura o frutta, e comunque in generale privilegiare cibi con un minore apporto di zuccheri raffinati e che richiedono una masticazione più robusta, dal momento che tendono ad attaccarsi in misura minore ai denti e al bordo della gengiva.

Per prevenire l’insorgenza di carie quindi è importante associare ad una corretta igiene orale un’alimentazione adeguata che prevede una assunzione controllata di alimenti zuccherini. E’ inoltre molto importante che l’alimentazione sia bilanciata, e che apporti tutte le vitamine e i minerali (calcio, magnesio fluoro e fosforo) necessari a garantire la salute dei tessuti dentari.

Articolo a cura della Dott.ssa Daniela Strobbe -Nutrizionista

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